mercoledì 15 settembre 2010

Riflessioni sull'identità del nostro comitato

Significato del Comitato e suoi metodi ed obiettivi.


Fermo restando che auspicherei che a discutere ed a decidere a riguardo fossero tutti gli associati al Comitato stesso in assemblea, tento di mettere a fuoco più concretamente alcuni punti per delineare metodi di lavoro ed alcuni possibili obiettivi, partendo e prendendo spunto proprio dal testo del nostro statuto (art.2 Scopi ed azioni del Comitato)


Scopi primari del Comitato sono, da un lato, l’aiutare i genitori a conoscere e capire meglio la scuola dei propri figli (questo è per me un punto primario, anche se ad alcuni può sembrare impalpabile, perché solo dalla nostra conoscenza delle regole proprie della scuola può partire un confronto responsabile con dirigente scolastico e docenti e, quindi, una nostra presenza concreta nella scuola), dall’altro, di contribuire fattivamente alla loro crescita civile, culturale e sociale valutando, promuovendo ed appoggiando le specifiche modalità che la scuola adotta nell’attuazione della propria funzione educativa (su questo punto, molto delicato, ritengo che noi genitori dovremmo essere tutti senza discussione particolarmente attenti; non riguarda infatti didattica e risultati scolastici ma l’educazione e la formazione dei nostri figli; mi piacerebbe che, per es., vi fosse la possibilità di far conoscere ad un più ampio numero di genitori il progetto che in questi anni ha sviluppato Franco Chemello per l'educazione ai Diritti Umani e alla Cittadinanza attiva e, inoltre, posso anticiparti che l’Ufficio scolastico regionale ha scelto il nostro istituto (con altri quattro in provincia) per avviare quest’anno un nuovo progetto di promozione delle attività a carattere etico-sociale che verrà in seguito finanziato dalla Fondazione Cariverona: il tema per gli istituti come il nostro è l’individuazione di attività formative dirette alla prevenzione e difesa dalle dipendenze (= alcool, droga, fumo ma anche, perché no, quelle che chiamano new addiction, ecc.). Mi ripeterò, ma credo siano entrambi temi sui quali non dovrebbe esserci alcun dubbio che ci interessano come genitori. Aggiungerò anzi che dovrebbero interessarci in prima persona anche perché, formalmente, sia nel direttivo della Rete di Franco Chemello sia nel gruppo di lavoro del nuovo progetto Cariverona dovrebbe esserci la presenza di un genitore: posti da occupare (nel direttivo della Rete non c’è mai stato, seppure previsto, alcun genitore) e, quindi, anche lavoro concreto da fare, possibilmente assieme).


Scopi del Comitato sono inoltre:

- promuovere il confronto delle differenti componenti scolastiche sia su temi didattico educativi sia sugli aspetti funzionali, organizzativi e logistici della scuola al fine di individuarne e valutarne le criticità, (questo è un argomento “caldo” perché l’incontro ed il confronto con docenti e con alunni su questi temi dovrebbe essere il mezzo con cui tentare, assieme, di riportare come prioritari nella vita quotidiana del nostro istituto i criteri di scelta didattico educativi invece che quelli gestionali ed organizzativi)

- farsi portavoce dei problemi di natura sia didattico educativa sia logistica segnalati dai genitori, formulando in merito proposte da sottoporre al Collegio dei Docenti, al Consiglio d’Istituto ed al Dirigente Scolastico, (qui c’è una partita sempre aperta con i soli docenti noti; in prospettiva la chiave per modificare le situazioni di disagio che creano in classe i soliti noti dovrebbe essere il confronto e la condivisione con l’intera categoria dei docenti di regole che scandiscano con chiarezza i rapporti scuola-famiglia; i genitori del Tiziano su questi temi sono, evidentemente, messi molto peggio di noi con i loro docenti, tant’è che su questo hanno fatto la loro “campagna elettorale” un anno fa)

- supportare l’azione dell’Istituto scolastico e dei suoi Organi competenti verso Enti, Istituzioni ed Associazioni che lavorano per la scuola, (il rapporto con Enti come la Provincia o Associazioni quali ad es. Confindustria, ecc. è un tema troppo articolato da affrontare qui schematicamente, alcune questioni sono però già state molto dibattute nel Comitato lo scorso anno (per es. la nuova sede dell'Istituto) ... riprendiamole)

- promuovere la crescita scolastica, culturale e civile degli alunni mediante l’organizzazione di iniziative ed incontri, mediante il confronto e l’azione comune con altri analoghi Comitati e con Associazioni sia scolastiche che della società civile, (fai riferimento alle considerazioni già fatte in precedenza sul nostro auspicabile coinvolgimento in attività quali quella della Rete, aggiungi anche il rapporto - confronto (tutto da costruire) con altri Comitati scolastici cittadini le cui potenzialità sono tutte da scoprire)

- promuovere il diritto allo studio mediante iniziative che favoriscano gli alunni in condizioni di disagio economico, (l’istituzione di un supporto economico o di borse di studio per premiare il merito degli alunni (vedi punto successivo) sarebbe un risultato che giustificherebbe da solo la nostra esistenza, ci sarà qualcuno che ha voglia di far qualcosa su questo terreno ?)

- promuovere il valore dello studio mediante iniziative che premino gli alunni meritevoli,

- reperire i fondi per finanziare le specifiche attività programmate dall’Associazione stessa. (vale quanto sopra detto; aggiungerei anzi che, opportunamente studiata e con l’impegno di alcune persone (genitori, docenti) a seguire e progettare questa apparentemente banale “ricerca fondi” potrebbe diventare oltre che un concreto aiuto a singoli alunni o all’istituto anche un’occasione per coinvolgere in alcune e ben programmate attività gli alunni più grandi (del triennio), dando così ad alcuni di loro l’opportunità di confrontarsi con un impegno lavorativo, promuovendo quindi in loro la formazione di responsabilità e coscienza.

Marco Rossato